di Graziano Pelizzaro
L'approvazione del nuovo regolamento da parte della Giunta Regionale della Liguria è l'ultimo atto di un complesso processo di riforma in materia di servizi funebri, cimiteriali, necroscopici e di polizia mortuaria che vede coinvolte a vario livello quasi tutte le regioni italiane.
E' di poche settimane or sono l'emanazione di norme da parte della Regione Trentino Alto Adige in materia funeraria, mentre nello scorso ottobre la Regione Piemonte aveva emanato la propria legge concernente la cremazione, dispersione, conservazione e affidamento delle ceneri.
Diverse sono le Regioni che in precedenza hanno prodotto analoghi provvedimenti normativi, di vario taglio e portata: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Lazio.
La modifica al titolo V della Costituzione, in particolare all'art. 117, introdotta dalla legge costituzionale n. 3/2001, calata su una materia multidisciplinare come la polizia mortuaria, ha dato il via ad una produzione di regolamentazioni, di fonte regionale che si caratterizza per una pronunciata varietà d'interpretazioni e soluzioni.
Tra le materie che lo Stato si è riservato ritroviamo la tutela della concorrenza, la tutela dell'ambiente, la cittadinanza, stato civile e anagrafi. Su queste materie lo Stato ha potestà legislativa esclusiva.
Nelle materie di legislazione concorrente (es. tutela della salute, governo del territorio) spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Spetta infine alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.
E' noto che la legge 30 marzo 2001 n. 130 "Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri ha fornito una serie di principi, dei quali si sono avvalse alcune Regioni per legittimare i loro interventi normativi in materia, partorendo ciascuna la propria personale soluzione. Peraltro altre Regioni stanno completando in questi giorni la loro produzione normativa.
Mettendo a confronto le diverse regolamentazioni regionali, emergono diversità di scelta interpretativa e disciplinare in vari settori di questa vasta materia, a volte sconfinando rispetto ai limiti delle competenze loro spettanti costituzionalmente. Talune Regioni hanno preferito intervenire solo nel ristretto ambito della cremazione e dintorni, altre hanno colto l'occasione per disciplinare l'intera materia concernente i servizi funebri, cimiteriali, necroscopici e di polizia mortuaria.
Molteplici e interessanti sono le novità introdotte. Si ha così il caso di tre Regioni che consentono il trasporto della salma "a cassa aperta" per completare il periodo d'osservazione in luogo diverso da quello di decesso a semplice richiesta dei familiari. Come pure, in due Regioni, si è assoggettato l'esercizio dell'attività funebre ad un'apposita autorizzazione comunale, da rilasciarsi alle imprese che posseggono determinati requisiti, comprensivi di un periodo di formazione.
Ma il contesto che nelle normative di fonte locale presenta la maggiore differenziazione di soluzioni è quello della manifestazione di volontà, da parte dei congiunti aventi titolo, alla cremazione, alla dispersione delle ceneri ed all'affidamento dell'urna cineraria.
Viene da chiedersi peraltro se questa possa ritenersi materia in qualche modo ascrivibile alle competenze regionali, ma tant'è. Finché vigeva unicamente il D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 "Approvazione del regolamento di Polizia Mortuaria" l'unica ammessa era la manifestazione di volontà alla cremazione, disciplinata dall'art. 79 che indica in modo chiaro e incontestabile sia chi sono i congiunti aventi titolo, sia le modalità per rendere la dichiarazione.
In merito, invece, alla manifestazione di volontà alla dispersione delle ceneri, occorre far riferimento alla legge 130/2001, che ammette la dispersione "sulla base d'espressa volontà del defunto", senza peraltro precisare come possa o debba essere manifestata questa volontà, ovvero se debba essere manifestata per iscritto o anche solo verbalmente, con dichiarazione resa dai congiunti dopo la morte dell'interessato.
Per quanto attiene, poi, all'affidamento dell'urna cineraria, in mancanza una specifica disciplina, lo stesso Consiglio di Stato, con sentenza n. 2957/2003 del 29 ottobre 2003, per riconoscerne la procedibilità ha dovuto far riferimento a quanto previsto dalla 130/2001 per la dispersione, ereditandone pertanto i dubbi applicativi.
Da questa breve analisi deriva l'auspicio, già espresso, di un sollecito intervento normativo statale che riporti un po' d'ordine in questo contesto, perché se è vero che ciascuna normativa regionale esaurisce i propri effetti al confine della Regione stessa, è pur vero che la mobilità dei cittadini e la loro rete di rapporti ed interessi va ben al di là del ristretto ambito regionale ed è convinzione diffusa che la disciplina nazionale in materia funeraria debba ispirarsi ad alcuni principi fondamentali:
a) uniformità del trattamento del cadavere, delle ceneri cremate e delle ossa umane sul territorio nazionale, a garanzia dei diritti essenziali della popolazione e dell'uniforme tutela delle condizioni igienico-sanitarie;
b) uniformità del trattamento amministrativo dei dati concernenti i cadaveri, delle ceneri e delle ossa umane.
Solo così si potrà garantire il rispetto della dignità di ogni persona e il diritto di ognuno di poter liberamente scegliere la forma di sepoltura o la cremazione.
In Liguria si potrà cremare la salma dei defunti e disperdere le ceneri in mare o in zone di montagna e collinari. Lo stabilisce il regolamento, approvato dalla Giunta ligure, della legge varata dal Consiglio Regionale nel luglio scorso.
"Regolamento che viene incontro a numerose richieste che ci sono pervenute, una libera scelta condivisa che la giunta regionale ha voluto sostenere", ha affermato il presidente Claudio Burlando. Se il defunto ha manifestato la volontà di far disperdere le proprie ceneri contenute nell'urna cineraria, in mare, la dispersione dovrà avvenire a non meno di trecento metri dalla costa, dalla riva o dal porto di approdo più vicino. E' vietata la dispersione in tutte le zone di rispetto punto di captazione o di derivazione di falde o pozzi destinate a consumi umani. La dispersione delle ceneri in mare, nei laghi e nei fiumi non è consentita nei tratti soggetti a campionamento per la balneazione. La dispersione delle ceneri del defunto in montagna o in collina deve avvenire a non meno di cinquanta metri di distanza da manufatti e da strade percorribili e da piste per sport invernali. In ogni caso dovrà essere effettuata in presenza di un rappresentante del comune e sarà registrata.
Attesa fra i demografici d'Europa per l'8° Congresso dell'EVS (Associazione europea delle ufficialesse e degli ufficiali dello stato civile), che si terrà dal 3 al 5 aprile a Portorose, dedicato alle "Nuove forme di convivenza, nuovi registri e sviluppi in Europa". Al Congresso parteciperà una delegazione italiana dell'ANUSCA, guidata dal presidente Paride Gullini.
Ecco il programma:
Giovedì 3 aprile:
16.00 Sala congressi Magellan - Seduta del comitato tecnico dell' EVS.
Venerdì 4 aprile: "Le nuove forme di convivenza"
10.00 Sala congressi Colombo - Le nuove forme di convivenza: profili giuridici - Prof. Luigi Balestra, Università degli Studi di Bologna;
10.30 Nuove forme di convivenza in Europa - Prima parte: Regno Unito - Alicja Gilroy; Belgio - Herman Vandensteen; Slovenia - Ljubica Šalinger, Ministero del lavoro, della famiglia e degli Affari Sociali;
11.45 L'Amministrazione pubblica digitale in Slovenia: Saluto Gregor Virant, Ministero della Funzione Pubblica;
12.00 Nuove forme di convivenza in Europa - Seconda parte: Svizzera - Willi Heussler, M Law; Romania - Paraschiv Petu (presentazione: Cristina Tufa), Ministero dell' Interno e della Riforma Amministrativa; Croazia - Prof. Nenad Hlaca, Università degli Studi di Rijeka;
12.45 Matrimoni e unioni civili - Chantal Nast - Commissione Internazionale dello Stato Civile (CIEC)
15.00 La convivenza in Europa - Lo stato dell'arte in Austria - Prof. Bea Verschraegen, Università degli Studi di Vienna;
15.30 Nuove forme di convivenza in Europa - Terza parte: Germania - Beate Anefeld; Slovacchia - Viera Zamečnikova; Italia - Liliana Palmieri; Polonia - Piotr Kasprzyk, docente all'Università Cattolica di Lublino;
16.30 Matrimoni e convivenze omo- ed eterosessuali in Olanda - Léon Evers;
16.50 Discussione - Membri del comitato tecnico dell'EVS; a seguire: Nuove forme di convivenza - Conclusioni e prospettive future, Beate Anefeld - Germania;
17.30 Chiusura dei lavori della prima giornata
17.30 Assemblea generale dell'Associazione Slovena degli Operatori degli Affari Interni
Sabato 5 aprile 2008: "I nuovi registri"
9.00 Sala congressi C. Colombo: Saluto Cees Meesters, Presidente EVS;
9.10 L' e-justice João Simões de Almeida, Portogallo, Commissione Europea;
9.40 Gli archivi elettronici di stato civile in Germania - La fattibilità dell'istituzione di un archivio centrale Walter Königsbauer, Ministero dell'Interno del Land Baviera, Germania;
10.00 I registri sloveni - Registro centrale della popolazione - Registro dello stato civile - Collegamenti tra i registri - Ministero dell'Interno della Repubblica di Slovenia: Bojan Trnovšek, Direttore Generale Irena Tršinar Silvo Režek;
10.45 Gli atti pubblici in Slovenia - Ditta Cetis, Celje, Slovenia;
11.30 European Civil Registry - un progetto di ANUSCA - Paride Gullini, Presidente dell'Associazione Nazionale Ufficiali di stato civile e d'anagrafe;
12.00 I registri pubblici al centro dell'interoperabilità - Stane Stefancic, Direttore Generale della ditta Genis;
12.20 Figli e genitori in Europa - Le tesi di Gand a seguito delle osservazioni pervenute dalle associazioni nazionali - Prof. Wolfgang Teschner, Austria;
12.40 Presentazione del 9° congresso EVS - Slovacchia, maggio 2009: Zuzana Kredátusová, Združenie Matrikárok a Matrikárov Slovenskej Republiky, Slovacchia;
12.50 Chiusura del congresso.
Giornate di studio, pomeriggi di studio, seminari organizzati in una o più giornate, permettono ai partecipanti ai tanti corsi ANUSCA di essere aggiornati sulle novità legislative, in un tempo formativo che gli stessi operatori non considerano più "sottratto" al lavoro d'ufficio, bensì uno strumento fondamentale per accrescere la qualità e la quantità del lavoro, per migliorare e consolidare il rapporto Pubblica Amministrazione-cittadino, che è divenuto utente dei servizi erogati.
Le date dei corsi di marzo e aprile:
27 marzo: BASSANO DEL GRAPPA (VI) - AIRE (Pomeriggio di Studio);
28 marzo: BAGNATICA (BG) - La cittadinanza italiana: modalità di acquisto anche in relazione alle nuove linee interpretative del Ministero degli Interni (I 12 Venerdì di Aggiornamento Professionale);
31 marzo: VENEZIA-MESTRE - Il diritto di accesso nei servizi demografici, Autenticazioni di sottoscrizione (Pomeriggio di Studio);
1 aprile: SORESINA (CR) - Cittadinanza Italiana, Matrimonio (Pomeriggi di Studio);
2 aprile: ROMA MUNICIPIO XVIII - Comunitari e Anagrafe (Corso per operatori del Comune di Roma Municipio XVIII);
3 aprile: SORESINA (CR) - Iscrizione, cancellazione, variazione anagrafica (Pomeriggi di Studio);
16 aprile: ROMA MUNICIPIO XVIII - Comunitari e Anagrafe (Corso per operatori del Comune di Roma Municipio XVIII);
21 aprile: MODENA - Imposta di bollo (8 Lunedì di Aggiornamento Professionale);
22 aprile: ALPIGNANO (TO) - Cognome e Nome a Cittadini Italiani e Stranieri (Pomeriggio di Studio).
Per maggiori informazioni: www.anusca.it e segreteria ANUSCA 051.944641