I lavori, che hanno avuto il coordinamento del Direttore Servizi Civici del Comune di Milano Andrea Zuccotti, sono ripresi con l'intervento di Tiziana Piola che ha trattato un tema spesso agli onori della cronaca, quale la gestione demografica dei figli delle coppie omosessuali: "Secondo la Cassazione non esiste alcun "divieto costituzionale" che preclude alle coppie dello stesso sesso di accogliere e generare figli. La trascrizione in Italia dell'atto di nascita, formato in Spagna, di un bimbo nato da due mamme, valido per il diritto spagnolo, è consentita in Italia e non si pone in contrasto con l'ordine pubblico. Per la Cassazione il bambino ha un diritto fondamentale alla conservazione dello status legittimamente acquisito all'estero e il negarlo comporterebbe una violazione del principio di uguaglianza. Tutto ciò rileva un panorama completamente diverso, che l'ufficiale di stato civile deve gestire nella trascrizione degli atti provenienti dall'estero."
Un ulteriore aspetto legato alla legge 76/2016 è invece stato trattato nella relazione di Graziano Pelizzaro: la norma ha infatti portato consistenti innovazioni anche nel campo del post-mortem, con riflessi in ambito funerario, quali la disposizione delle spoglie, le pratiche funerarie, la scelta delle forme di sepoltura ed il diritto di sepolcro, rendendo necessario ora tener conto anche di queste nuove formazioni sociali.
A seguire l'intervento di Marina Caliaro: "Il diritto al nome rientra nel novero dei diritti della personalità, diritti assoluti riconosciuti ad ogni individuo in quanto tale. La scelta del nome dei figli quale potere - dovere dei genitori si accompagna ormai da tempo ad una richiesta di maggiore autonomia decisionale e al riconoscimento dell'uguaglianza dei ruoli: tale rivendicazione non è stata finora accolta dal legislatore nazionale, nonostante le sollecitazioni da parte della giurisprudenza nazionale e comunitaria. Ugualmente contrastante con norme costituzionali e con i principi dell'ordinamento giuridico europeo appare l'intervento della Pubblica Amministrazione nel determinare in modo autoritativo la modifica del nome dei neocittadini italiani impedendo la conservazione del nome quale espressione dell'identità specifica della persona e ostacolandone la libera circolazione."
Il pomeriggio di lavoro è proseguito con la tavola rotonda: "Le unioni civili e il loro impatto sull'organizzazione dei Comuni." Diversi Comuni italiani (Milano con Andrea Zuccotti, Torino con Giuseppe Ferrari, Parma con Elena Turci, Trani con Carmelina Di Gifico e Napoli con Luigi Loffredo) hanno portato ad Abano la loro esperienza sul tema unioni civili.