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XXXVI Convegno Nazionale ANUSCA - Abano Terme (PD), 12/16 Dicembre 2016

Mercoledì 14 Dicembre 2016 (I sessione)
 

Unioni civili in primo piano

Seconda giornata di lavori all'insegna dei temi più attuali dello stato civile. In primo piano la legge 76/2016: ha aperto la serie degli interventi, il Vice Prefetto Desideria Toscano che ha illustrato gli aspetti salienti da un punto di vista anagrafico delle convivenze di fatto, un nuovissimo istituto che gli ufficiali d'anagrafe si trovano a gestire a seguito dell'entrata in vigore della nuova disciplina.

A seguire, Renzo Calvigioni ha tratteggiato le linee di evoluzione del ruolo dell'ufficiale di stato civile: "Nel corso degli ultimi anni, all'ufficiale dello stato civile sono stati assegnati nuovi compiti, conseguenti ad un irreversibile processo di semplificazione e snellimento procedurale che investe la nostra pubblica amministrazione, nell'ottica di arrecare reali e concreti vantaggi ed agevolazioni nei confronti del cittadino. Questo percorso, iniziato molto tempo fa, già con le legge di riforma del diritto internazionale privato e, successivamente, con il nuovo regolamento dello stato civile che ha portato, nel corso degli anni, ad un costante ampliamento delle competenza dell'ufficiale dello stato civile, come avvenuto ad esempio con la nuova disciplina della separazione e divorzio amministrativo. Appare doverosa una riflessione su come sia cambiato il ruolo e le funzioni dell'ufficiale dello stato civile e sulla necessità del riconoscimento di una professionalità necessaria per svolgere i nuovi compiti assegnati dal Legislatore".

Tornando al tema della legge 76/2016, il professor Luigi Balestra dell'Università di Bologna, coordinatore dei lavori di questa prima sessione, ha invece approfondito il tema delle unioni civili; l'intervento ha posto in luce i tratti caratterizzanti dell'unione  civile che si connota per una disciplina ricalcante per larghi tratti quella matrimoniale, ancorché non manchino differenze significative.

Sempre sul tema delle unioni civili si è incentrato l'intervento del Vice Prefetto Michela Lattarulo: "La legge ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per l'adeguamento dell'ordinamento dello stato civile, oltre che per la modifica ed il riordino delle norme in materia di diritto internazionale privato e per il necessario coordinamento, in  generale, delle disposizioni contenute in leggi, negli atti aventi forza di legge e nei decreti. Ad oggi sono stati esaminati in sede parlamentare gli schemi dei decreti delegati che dovranno, quindi, passare nuovamente al Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva, prima della pubblicazione. Lo schema del decreto riguardante lo stato civile introduce modifiche puntuali al regolamento di cui al D.P.R. n. 396/2000, estendendo per molti aspetti la disciplina del matrimonio, ivi prevista, al nuovo istituto e inserendo un titolo ad hoc riguardante le modalità di costituzione dell'unione civile. Lo schema, inoltre, rende definitiva la scelta, compiuta dal DPCM transitorio, di istituire un apposito registro per i relativi atti."

Il magistrato Chiara Giammarco, dell'Ufficio Legislativo del Ministero di Giustizia, è entrata invece nel dettaglio di alcune questioni interpretative legate alle variazioni dell'ordinamento di stato civile, in particolare la disciplina di scelta del cognome e lo scioglimento dell'unione civile.

Di respiro europeo l'intervento di Stephan Matyk, del Distretto di Giustizia Civile della Commissione Europea, che ha approfondito un tema sempre attuale quale la libera circolazione degli atti di stato civile: Matyk ha annunciato l'entrata in vigore per il 16 febbraio 2019 del regolamento (EU)2016/1191 che comporterà cambiamenti nelle pratiche amministrative in particolare per gli ufficiali di stato civile. Nei certificati l'apostille non verrà più richiesta, ma potranno essere svolti, in casi eccezionali, controlli di autenticità dei documenti pubblici attraverso il Sistema del Mercato Interno dell'Informazione (IMI).

Gli aspetti internazionali della legge 76/2016 sono stati invece al centro dell'intervento della professoressa Roberta Clerici dell'Università di Milano: la norma infatti contiene apposite norme sugli aspetti di diritto internazionale privato delle unioni civili e delle convivenze di fatto contraddistinte da uno o più elementi di estraneità rispetto all'Italia.

Ha concluso la serie degli interventi del mattinoGiancarlo Gualtieri dell'ISTAT, che ha invece trattato gli aspetti statistici legati all'attuazione della legge 162/2014, delineando un quadro dopo due anni di applicazione:" L'obiettivo della legge era la degiurisdizionalizzazione delle procedure di separazioni e divorzi consensuali. Da una parte, infatti, in valori assoluti la diminuzione di queste "procedure giudiziarie consensuali" è stata assolutamente rilevante (circa 22 mila unità in meno rispetto ai valori osservati  annualmente nei tre anni precedenti), ma in termini percentuali comunque dobbiamo osservare che il numero di procedure consensuali che sono state definite presso un Tribunale nel 2015 sono ancora oltre l'81%, rispetto allo stesso dato del 2014. Tuttavia se allarghiamo l'ottica sui dati complessivi e analizziamo il peso delle procedure consensuali sul totale delle separazioni e divorzi  (consensuali e giudiziali), possiamo affermare che la legge abbia funzionato".