Il Ministero dell'Interno, al Question time - Camera dei Deputati - del 19 ottobre 2016 sulle iniziative volte ad escludere l'iscrizione anagrafica per gli immigrati ospitati nei centri di accoglienza, al fine di salvaguardare le risorse comunali e l'efficienza dei servizi erogati alla cittadinanza, risponde:
«Tengo a precisare - ha detto Alfano - che l'iscrizione e le variazioni nei registri anagrafici sono previste per i soli cittadini stranieri, regolarmente residenti in Italia, in possesso di un regolare permesso di soggiorno e per i richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza, per i quali il Centro rappresenta il luogo di dimora abituale ai fini della iscrizione cui ho fatto riferimento. Quindi non c'è nessuna, nessuna, nessuna innovazione rispetto a quanto disposto dal testo unico dell'immigrazione .......
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dal decreto legislativo, dunque nessuna innovazione anche dal decreto legislativo n. 142 del 2015, che sono le due fonti che disciplinano la materia e nessuna innovazione è stata apportata a queste due fonti dunque e la circolare alla quale si fa riferimento circolare non è, perché io non ho firmato nessuna circolare, ho firmato una nota di chiarimento, fornendola ad una prefettura in risposta ad uno specifico quesito sulla materia. È sempre dunque una fonte primaria, per di più di derivazione comunitaria, ad avere confermato per i richiedenti la protezione internazionale e il diritto alla iscrizione anagrafica. La fonte nazionale è il decreto legislativo n. 142 del 2015 che, in associazione, in combinato disposto con il testo unico sull'immigrazione, regola a livello nazionale la materia e la fonte comunitaria è data dalle direttive n. 32 e 33 del 2013.....».