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Dal sito dell'ISTAT si riporta la new su:"
All'indirizzo http://demo.istat.it (nella sezione "Elaborazioni") e all'indirizzo http://dati.istat.it/?lang=it (nella sezione "popolazione e famiglie"), l' Istat mette a disposizione l'archivio delle tavole di mortalità della popolazione residente aggiornato al 2010. I dati sono disponibili a livello nazionale, regionale e provinciale.
Interrogazioni personalizzate permettono all'utente di costruire le tabelle di interesse e scaricare i dati in formato rielaborabile.
Le tavole sono disponibili in classi di età annuali o quinquennali e contengono i seguenti parametri di sopravvivenza:
❙probabilità di morte (per mille)
❙sopravviventi
❙decessi
❙anni vissuti
❙probabilità prospettive di sopravvivenza
❙speranza di vita
Per le regioni (incluse le province autonome di Bolzano e Trento), le ripartizioni geografiche e l'Italia in complesso la serie storica delle elaborazioni inizia dal 1974. Fino all'edizione 2008 le tavole di mortalità per le regioni Piemonte e Valle d'Aosta e per le regioni Abruzzo e Molise sono elaborate congiuntamente.
Per le province la serie storica parte dal 1992 e la classificazione territoriale adottata è a 103 aree omogenee nel tempo fino al 2005. Si accorda, pertanto, l'ipotesi che l'assetto provinciale del territorio nazionale costituitosi statisticamente dal 1° gennaio 1995 (comprendente le province di Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Lodi, Lecco, Rimini, Prato, Crotone, Vibo Valentia) abbia avuto origine il 1° gennaio 1992.
Con l'edizione 2006 sono state introdotte le nuove province della regione Sardegna: Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias costituite in seguito a cessione di territorio con le preesistenti province di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano. Con l'ultima edizione (2010) sono state introdotte le nuove province di Monza e della Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani costituitesi, rispettivamente, dalla cessione di territorio delle province di Milano, Ascoli Piceno e Bari. Pertanto, si richiama l'attenzione sul fatto che per tali province la serie storica dei parametri di sopravvivenza presenta una discontinuità (per approfondimenti si vedano i Codici dei comuni, delle province e delle regioni)
Principali risultati
Nel 2010 la speranza di vita alla nascita è pari a 79,4 anni per gli uomini e a 84,4 anni per le donne. Rispetto al 2009, gli uomini guadagnano 0,4 anni in termini di vita media mentre per le donne il guadagno è pari a 0,3 anni. Il vantaggio del genere femminile scende al livello dei 5 anni.
La regione Marche è l'area del Paese in cui la speranza di vita alla nascita risulta più alta, tanto per gli uomini (80,4) quanto per le donne (85,4). Sul fronte opposto si colloca la Campania con valori rispettivamente pari a 77,8 e 82,8 anni. Tra le province il record di sopravvivenza spetta a Ravenna e Arezzo (81,1 anni) per gli uomini ed ancora a Ravenna, con Pesaro-Urbino (85,7 anni), per le donne. Livelli minimi si osservano in provincia di Napoli, dove si registra una speranza di vita alla nascita di 77,2 anni per gli uomini e di 82,2 anni per le donne."


 
 
 
Valentini Alessio.