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 Da giorni sta circolando sul web uno stralcio dell'intervista resa il 14 Settembre scorso dal Presidente ISTAT Enrico Giovannini ai microfoni di RadioUno sul 15° censimento della popolazione e delle abitazioni. Un passaparola tra gli operatori di anagrafe che hanno sollevato forti perplessità e richieste di chiarimento in merito alle dichiarazioni del Presidente Giovannini, che, illustrando costi e modalità della prossima tornata censuaria, auspicava "anagrafi più correttamente compilate ed aggiornate". Una frase certamente poco chiara ed aperta alle più disparate interpretazioni, tra le quali una critica diretta all'efficienza degli operatori d'anagrafe.
Nei giorni successivi, si è scritto e detto di tutto, si è parlato persino di colpevole silenzio da parte di ANUSCA, e questa accusa merita una precisazione. ANUSCA, da trent'anni, ai proclami ha sempre preferito l' agire silenzioso ma concreto, proprio come è successo in questo caso. Ben consapevole dell'impegno richiesto per questo censimento agli operatori d'anagrafe, dovuto all'utilizzo, per la prima volta in Italia, dei dati delle anagrafi comunali come liste di partenza della rilevazione, ANUSCA, tramite il Presidente Gullini, già il 15 Settembre, ha preso contatti con i vertici dell'Istituto, chiedendo un commento da parte dell'ISTAT sull'importanza strategica che riveste il lavoro degli operatori d'anagrafe. Il risultato dell'interessamento di ANUSCA è la seguente lettera del Direttore del Dipartimento per i censimenti e gli archivi amministrativi e statistici, Andrea Mancini.
     
 
15° Censimento della popolazione: un'occasione di valorizzazione  delle anagrafi
Di Andrea Mancini
 
La collaborazione fra statistici e ufficiali di anagrafe in questo censimento è stata fondamentale nelle fasi preliminari ed è ora determinante per la sua riuscita. Infatti, già dai seminari con ANUSCA di INFO&FOR/CENS del 2008-2009 è stato deciso di utilizzare, per la prima volta in Italia, i dati delle anagrafi comunali come liste di partenza della rilevazione e come base per il confronto contestuale tra censimento e anagrafe.
 
Nei primi mesi del 2011 Comuni e Istat hanno realizzato, con grande spirito di collaborazione e notevole efficienza, il primo obiettivo, cioè la trasmissione elettronica delle Liste Anagrafiche Comunali (LAC) all'Istat in tempi rapidissimi. Ciò ha permesso all'Istituto di completare, durante i mesi estivi, la preparazione delle operazioni censuarie e, in particolare, di realizzare la normalizzazione degli indirizzi, il controllo della geocodificazione alle sezioni di censimento delle Basi territoriali già aggiornate dai Comuni, la stampa dei questionari personalizzati, la consegna a Poste Italiane dei plichi per la loro spedizione alle famiglie iscritte in LAC.
 
Dal monitoraggio di queste operazioni complesse, anche a causa dell'amplissimo numero dei record trattati, abbiamo segnali positivi che si sostanziano in un tasso di postalizzazione pari al 97,9 nella  media nazionale, in un tasso di geocodificazione degli indirizzi pari al 87,7 nella media nazionale, in un tasso di recapito postale che, con riferimento ai più di 11 milioni di plichi mandati in consegna da Poste Italiane al 28 settembre, risulta del 96,7%. Tuttavia, nonostante queste elevate medie nazionale, il monitoraggio mostra anche casi meno soddisfacenti o addirittura problematici che, almeno in parte, sono stati segnalati dall'Istat ai responsabili di Uffici Comunali di Censimento (UCC) affinché ne tengano conto nell'organizzazione del proprio compito di rilevazione sul campo.
 
Durante i mesi estivi l'Istat ha anche sviluppato il Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR), che a settembre è stato caricato da Telecom Italia sui propri server che gestiranno il servizio di web hosting. Il 21 settembre le prime tre funzioni di SGR sono state aperte dall'Istat ai responsabili di quasi tutti gli UCC, i quali hanno ricevuto la password di primo accesso. A fine settembre gli UCC avevano caricato nella funzione "gestione operatori" più di 24.000 operatori, circa il 30% di quelli attesi. Il 27 settembre l'Istat ha aperto altre importanti funzioni di SGR, tra le quali quella che consente ai comuni con meno di 5.000 abitanti e ai comuni volontari con popolazione compresa tra 5.000 e 20.000 abitanti di gestire  le variazioni anagrafiche intervenute a partire dal 31 dicembre 2010. Alla fine di settembre gli UCC avevano registrato in SGR più di 41.000 variazioni.
 
Anche per queste operazioni il monitoraggio mostra casi critici concentrati su specifici territori, casi che vengono affrontati insieme dagli addetti dei Comuni e dell'Istat, a livello sia regionale (Ufficio regionale di censimento e Responsabili Istat, Territoriali), sia nazionale. Sebbene la soluzione di queste criticità comporti, a volte, la necessità di sospendere, generalmente nelle ore notturne, il servizio di SGR per effettuare il caricamento di variazioni dei dati sui server di Telecom Italia, la collaborazione di tutta la rete censuaria sta consentendo di mantenere buoni livelli di operatività del sistema.
 
Il 10 ottobre l'Istat aprirà l'accesso agli UCC alla funzione in SGR di trasmissione della LAC aggiornata all'8 ottobre. Questa operazione sarà effettuata secondo le modalità previste dalle circolari dell'Istat n.9, e n.11, ancora una volta grazie alla collaborazione e alla professionalità degli ufficiali di anagrafe dei comuni con almeno 20.000 abitanti e dei Comuni volontari con popolazione compresa tra 5.000 e 20.000 abitanti. Dal 15 novembre sarà attiva in SGR anche la funzione che consentirà ai Comuni di tutte le dimensioni demografiche di effettuare on line il confronto tra dati di censimento e dati di anagrafe.
 
L'uso di SGR per il monitoraggio continuo della rilevazione sul campo, per la compilazione finale di liste di individui non trovati al censimento sebbene iscritti in anagrafe e di individui censiti ma non iscritti in anagrafe e per la trasmissione all'Istat dei bilanci ad hoc relativi agli esiti del confronto, aumenta grandemente la disponibilità di segnali utili all'effettuazione della revisione post censuaria dei registri anagrafici e costituisce un ritorno concreto che i servizi demografici comunali sapranno sfruttare con competenza, professionalità e tempestività al fine di attuare quanto previsto dall'articolo 46 del Regolamento anagrafico, il quale, come noto, contempla due distinte attività finalizzate all'aggiornamento degli archivi comunali:
·        una continua, di routine: "Nell'intervallo tra due censimenti l'anagrafe deve essere costantemente aggiornata, in modo che le sue risultanze coincidano, in ogni momento, con la situazione di fatto relativa al numero delle famiglie, delle convivenze e delle persone residenti nel comune."
·        una di revisione approfondita da effettuarsi ogni dieci anni in occasione dei censimenti demografici: "A seguito di ogni censimento generale della popolazione i comuni devono provvedere alla revisione dell'anagrafe al fine di accertare la corrispondenza quantitativa e qualitativa di essa con le risultanze del censimento."
 
Già allora gli estensori del Regolamento considerarono che gli archivi amministrativi, pur se aggiornati costantemente e con la massima professionalità dagli ufficiali di anagrafe, possano nel tempo cumulare distorsioni dovute alla complessità delle operazioni di verifica e a comportamenti degli abitanti indotti dalle legislazioni vigenti. Di errori di sovracopertura e sottocopertura sono d'altra parte normalmente affetti gran parte degli archivi amministrativi, anche quelli che rappresentano esempi di best practices a livello internazionale. In particolare, noi tutti sappiamo che nell'anagrafe possono restare iscritti individui non più abitualmente dimoranti nel Comune (errore di sovracopertura), mentre altri individui possono non essere registrati, sebbene siano in esso abitualmente dimoranti (errore di sottocopertura). Il considerevole incremento di stranieri sul territorio italiano e il fenomeno delle residenze di comodo, inoltre, sono fenomeni che tendono ad accrescere ulteriormente la complessità dell'aggiornamento continuo. 
 
Le anagrafi comunali sono state, sono e saranno in Italia la fonte principale di dati demografici. E grazie alle innovazioni di metodi e tecniche introdotte per il 15° Censimento, la collaborazione fra ufficiali di anagrafe e statistici potrà crescere ancora in una prospettiva post-censuaria fondata sull'applicazione di nuovi metodi statistici che rendano ai Comuni  un valore aggiunto concreto in termini di segnali informativi continui e non più solo decennali sulla qualità dei registri anagrafici e che li compensino del lavoro svolto per la fornitura annuale delle LAC, ormai iscritta nel Programma Statistico Nazionale a partire dal 2012, con la sospensione, già parzialmente avvenuta nel 2011, del compito di estrarre dalle anagrafi i campioni di famiglie e individui necessari alla conduzione delle rilevazioni annuali dell'Istat. In queste direzioni resta cruciale ed essenziale la collaborazione tra ANUSCA e Istat per ricercare soluzioni efficaci volte a garantire miglioramenti continui di documentazione standardizzata, qualità, copertura e cooperazione tra fonti.