Dal sito della Presidenza del Consiglio dei MInistri Dipartimento della Funzione Pubblica si riporta la new del 26/9/2011:"
«Al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso replichiamo volentieri che è nostra abitudine reagire alle opinioni campate in aria, proprio al fine di disinnescare sul nascere le disinformate prese di posizione delle Rita Borsellino, dei Massimo Donadi, dei Sergio D'Antoni e degli Ivan Lo Bello di turno. Ricordiamo che l'iniziativa di semplificazione annunciata dal ministro Brunetta serve proprio a rendere cogenti per le amministrazioni quanto già previsto in tema di certificazione antimafia dall'articolo 4, comma 13 del decreto Sviluppo (decreto legge n. 70/2011 convertito con la legge n. 106 del 12 luglio 2011) che prevede che "le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d'ufficio, anche in modalità telematica, a titolo gratuito ai sensi dell'articolo 43 comma 5 del Testo Unico sulla documentazione amministrativa la prescritta documentazione antimafia". Come vede, la legge già prevede che siano le amministrazioni pubbliche a doversi procurare la certificazione antimafia, senza più usare come fattorini le imprese e i cittadini. Più chiaro di così...»."