testata per la stampa della pagina
anagrafe

Dall'esperto Anusca:"
Dopo un dibattito durato alcuni anni su quale funzione attribuire all'Indice Nazionale delle Anagrafi, finalmente una svolta sembra essere stata data dalle norme che regolano il prossimo censimento della popolazione. Chi vi scrive ha avuto modo di dare il proprio contributo in più occasioni sostenendo con forza l'idea di potenziare l'INA con piu' informazioni per renderlo un servizio veramente appetibile dalla pubblica amministrazione
La stessa Associazione nazionale degli ufficiali di stato civile ed anagrafe - ANUSCA - sostiene da sempre che l'INA vada potenziata e fatta divenire uno strumento operativo in grado di creare valore per la collettività e per la pubblica amministrazione italiana. Il Presidente Gullini, ritornando dalla sua missione in Austria nel 2009, commentò con grande amminirazione il sistema informativo anagrafico centrale austriaco il quale si autofinanziava con le tariffe stabilite per visure telematiche. I comuni aggiornamvano il sistema centrale e questo, e solo questo, erogava servizi certificativi per i restanti uffici pubblici. Qualcosa si sta muovendo, dicevamo; lo scorso mese di maggio il Governo ha provveduto ad emendare il comma 6 dell'art. 1 della legge anagrafica (Legge 24 dicembre 1954 n. 1228) ampliando i dati presenti nell'INA - Indice Nazionale delle Anagrafi. Ricordiamo che l'INA è stato introdotto nell'ordinamento anagrafico, con l'art. 2 quater del D.L. 27/12/2000 n. 392 convertito in legge 28 febbraio 2001 n. 26. Il Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 poi convertito in una legge del luglio 2010 ha previsto nell'art. 50 comma 5, l'integrale sostitutizione del citato comma 6 stabilendo che l'INA gestito dal Ministero dell'Interno per il tramite del Centro Nazionale dei Servizi Demografici ha funzioni finalizzate a redere disponibili in tempo reale le informazioni anagrafiche.
Rivoluzione totale
In questo senso abbiamo un cambiamento radicale della fisolofia che sottende all'INA. Quando venne istituito l'INA, nel lontano 2000, il Legislatore non volle intervenire sulla legge anagrafica per cui dovette prendere atto del parere del parere del Garante della Privacy, il quale asserì, giustamente che stante l'assetto normativo esistente in tema di anagrafe della popolazione, non era possibile realizzare un'anagrafe centrale per cui ci si limitò a istituire un indice, riducendo al minimo le informazioni ivi presenti. L'INA viene tenuto costantemente aggiornato attraverso il SAIA così come prevede la legge 88/2005 ripresa dall'art. 16 bis della legge 2/2009. L'art 1 del regolamento di gestione dell'INA adottato con Decreto interministeriale 13 ottobre 2005 n. 240 prevedeva che l'INA fosse funzionale alla migliore gestione del servizio di vigilanza anagrafica e genericamente alla gestione dei dati anagrafici e di stato civile Non si parlava di disponibilità in tempo reale. L'art. 2 del decreto infatti prevede che L'INA consenta:
a) la circolarita' anagrafica tra le amministrazioni al fine di conseguire obiettivi di semplificazione e razionalizzazione dell'azione amministrativa e della funzione statistica, assicurando la coerenza e l'allineamento delle anagrafi comunali e degli archivi delle altre Amministrazioni pubbliche a livello nazionale per la componente anagrafica e di residenza, nel rispetto della legislazione vigente;
b) l'avvio delle richieste di certificazioni anagrafiche ai comuni interessati, (servizio quest'ultimo mai divenuto operativo, nonostante le sollecitazioni anche di ANUSCA che ha pubblicato sul sito internet www.anusca.it una proposta operativa per il Legislatore che darebbe nuovo slancio all'INA).
La nuova formulazione prevede dunque che l'INA serva per fornire un servizio conoscitivo completo alle pubbliche amministrazioni centrali e locali ovvero la conoscenza del dato anagrafico in tempo reale. Stiamo parlando dei dati relativi a generalità, cittadinanza, famiglia anagrafica oltre a indirizzo anagrafico dei residenti in italia e codice fiscale. Si passa pertanto da una mera funzione di indice di ricerca ad vera e propria anagrafe unica  sovracomunale in quanto tutte le informazioni essenziali del cittadino sono consultabili in tempo reale ad esclusione degli attributi di stato civile. L'art. 3 del regolamento  che dovrà anch'esso essere modificato, prevede che nell'INA compaiono i seguenti dati:
a) cognome;
b) nome;
c) luogo e data di nascita;
d) codice fiscale attribuito dall'Agenzia delle entrate;
e) codice ISTAT del comune di ultima residenza e codice ISTAT della sezione di censimento.
E' evidente che con questi dati, l'INA era un servizio che rimandava al dialogo con il comune competente, quindi prevedeva due "passaggi" logici: verifica in INA del comune competente al rilascio della certificazione, interrelazione con il comune per le specifiche informazioni anagrafiche di dettaglio. Con l'ampliamento, il Legislatore fornisce all'INA una vita propria in quanto dotato di un patrimonio conosciutivo completo e sufficientemente esausitivo ad esclusione, appunto, delle informazioni di stato civile ed estremi delle carte d'identità, permessi di soggiorno, ecc... Di fronte a questa lodevole inziativa che rappresenta il primo passo verso un servizio anagrafico unico nazionale che consente di visionare le informazioni dell'intera popolazione sarebbe opportuno  suggerire alcune correzioni/integrazioni:
1. Distinguere l'accesso alla consultazione dell'INA con il servizio di verifica dei flussi SAIA. Vi possono essere infatti Pubbliche amministrazioni interessate alla sola consultazione dell'INA senza gestire flussi XML per aggiornare data base informatici decentrati.
2. Il Comune deve poter avere accesso all'INA non solo come prevede l'art. 5 del DM 240/2005 per il servizio di popolamento e aggiornamento ma anche per far visionare ad uffici distinti da quelli dei Servizi Demografici (esempio la Polizia Municipale) i dati dei cittadini, laddove vi sia motivato interesse.
3. Potenziare l'INA con il dato del permesso di soggiorno magari prelevandolo dal Centro Nazionale dei permessi di soggiorno gestito dalle Questure.
4. Consentire la certificazione della posizione INA ai terzi che si presentano ad uno sportello fisico o virtuale, siano essi privati o soggetti pubblici, al fine di migliorare il livello qualitativo del servizio, evitando che il cittadino si sposti da un comune ad un altro o si relazioni per posta con tempi significavamente troppo lunghi.
5. Inserire una informazione di "posizione in movimento" 8come ha fatto il SIATEL per i CF modificati) perché il cittadino ha in corso una variazione (magari di cambio di residenza).
6. Stabilire che l'ufficiale d'anagrafe non può certificare allo sportello una posizione non aggiornata in INA.
7. Consentire di generare credenziali e profili di autorizzazione distinti per far vedere il singolo dato a chi ne abbia effettivamente diritto (principio sancito dall'art. 3 del d.lgs. 196/2003).
Conclusioni
In ogni caso il passo compiuto sull'INA è meritevole di attenzione e apprezzamento. Il Ministero dell'Interno avrà, a regime, un servizio funzionale per molte azioni strategiche pilotate direttamente dal "centro" senza la necessaria partecipazione dei Comuni. Esempio bonus economici, tariffe agevolate,  carte per i non abbienti ecc....Non dimentichiamoci che questo ampliamento è all'interno di un provvedimento sul prossimo censimento ed è sicuramentre funzionale alla semplificazione delle suddette operazioni se si ha il dato relativo alla cittadinanza, all'indirizzo e alla famiglia. Al termine del ragionamento, invitiamo i comuni a utilizzare maggiormente questo servizio mentre dal lato Ministero sarebbe importante standardizzare le codfiche dei comuni e nazioni magari introducendo una tabella INA che magari gestisca lo storico del codice del comune o dello stato per salvaguardare la certificaizone nel tempo. Per i colleghi un augurio, che le attività di popolamento straordinario che dovremo fare siano agili e senza impatto organizzativo visto il popolamento straordinario rimane pur sempre un operazione delicata che necessita di attenzione e collaborazione tra ministero, comuni e software house fornitrici.
Alessandro Francioni."