Dal sito dell'ISTAT si riporta :"
Codici dei comuni, delle province e delle regioni indagini: questionari e informazioni
metodi e software. Linee guida
Software
Destagionalizzazione
Indici a catena
Pubblicazioni
definizioni e classificazioni
qualità delle indagini
Al 30 giugno 2010
L'Istat, attraverso una verifica periodica presso le Regioni, acquisisce nel corso dell'anno tutte le variazioni territoriali ed amministrative verificatesi sul territorio nazionale e documentate dal relativo provvedimento legislativo (esempio: Legge Regionale) pubblicato su un documento istituzionale ufficiale (esempio: Gazzetta Ufficiale, Bollettino Regionale).
Tutte le variazioni intercorse e comunicate all'Istat sono registrate negli appositi elenchi e, a partire dal 2009, pubblicate il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno. Ulteriori aggiornamenti vengono pubblicati in periodi diversi da quelli suddetti per garantire la tempestiva divulgazione delle informazioni di tipo amministrativo rilevanti per gli Enti istituzionali e di interesse per tutti gli utenti, pubblici e privati.
In seguito all'adozione del "Regulation (EC) n. 1059/2003 of the European Parliament and of the Council of 26 May 2003 on the establishment of a common classification of territorial units for statistics (NUTS)", ci si è uniformati a tale classificazione. È infatti previsto l'uso della doppia dizione italiano/francese per la Regione e la provincia della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e il ricorso al simbolo separatore "/" per i comuni con la denominazione bilingue della provincia di Bolzano/Bozen.
Elenco dei comuni italiani al 30 giugno 2010
L'Istat attribuisce ad ogni comune esistente un codice composto da sei cifre. Le prime tre cifre del codice identificano la provincia di appartenenza del comune, mentre le successive tre identificano il comune nell'ambito della provincia. A seguito di ogni variazione amministrativa l'elenco dei comuni italiani e dei relativi codici viene aggiornato.
La prima assegnazione dei codici, attribuiti secondo l'ordine alfabetico dei comuni nell'ambito della provincia, risale al 1966. A partire da quella data, in caso di costituzione di un nuovo comune, viene attribuito il numero di codice successivo a quello dell'ultimo comune della provincia, indipendentemente dalla sua collocazione alfabetica; in caso di soppressione, al comune soppresso resta assegnato il codice numerico che lo identificava al momento della soppressione; in caso di modifica della denominazione, il codice rimane invariato ed è assegnato alla denominazione attuale (alla denominazione cessata viene assegnato retroattivamente un codice "storico").
Elenco dei comuni soppressi
Nel 1999 è stato attribuito un codice nell'ambito della provincia di ultima appartenenza anche ai comuni soppressi prima dell'anno 1966 e ai comuni ceduti ad altra Nazione documentati negli archivi dell'Istat. Tali codici occupano le posizioni successive alla 801 nell'ambito della provincia di ultima appartenenza nel caso dei comuni soppressi, le posizioni successive alla 701 nel caso di comuni ceduti ad altra Nazione noti all'Istat. In quest'ultimo caso il codice di provincia è così definito 701=Fiume, 702=Pola, 703=Zara. Anche in questo caso il codice è attribuito prescindendo dagli eventuali cambi di denominazione.
A partire da 1999 è stato così realizzato un elenco dei comuni soppressi e dei relativi codici, aggiornato a seguito di ogni variazione.
Elenco delle denominazioni precedenti
Nel 2001 l'Istituto ha pubblicato il Volume "Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000" descrivendo per ogni comune esistente e soppresso gli eventi che lo hanno interessato, compresi i cambi di denominazione. Sulla base di quanto contenuto in questo volume e delle successive variazioni è stata predisposta una codifica delle oltre 2.500 denominazioni non più attive.
Ad ogni comune esistente, soppresso prima del 1966 o ceduto ad altra Nazione sono state associate la denominazione o le denominazioni precedenti documentate e note all'Istat alle quali è stato attribuito un codice progressivo a partire da 500, con validità nell'intervallo 500-699. Tale codice, perché sia univoco a livello nazionale, è stato concatenato nelle prime tre cifre con il codice della provincia di appartenenza. Nel caso di successive variazioni, per le seconde tre cifre sono stati attribuiti ulteriori codici diversi fra loro sempre nell'intervallo 500-699. È stato così formato l'elenco delle denominazioni precedenti dei comuni e dei relativi codici.
Nuovi codici dei comuni della Provincia di Monza e della Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani
A seguito dell'elezione dei Consigli provinciali, con le votazioni del 6 e del 7 giugno 2009 e successivi ballottaggi, l'Istat, a supporto delle esigenze amministrative ed istituzionali degli utenti pubblici e privati, ha provveduto all'attribuzione e alla diffusione dei codici delle nuove province di Monza e della Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani e dei Comuni in esse ricompresi. Inoltre, con riferimento a tutte le rilevazioni statistiche ufficiali, a partire dal 1° gennaio 2010 saranno validi ed adottati i codici relativi alle nuove province di Monza e della Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani. Nel file è resa disponibile l'associazione fra i nuovi codici e i codici precedenti. Infatti, quando la variazione amministrativa coinvolge l'organizzazione del territorio nazionale in Province, come nel caso dell'istituzione di nuove, si rende necessaria un processo di ricodifica dei comuni coinvolti. Alle nuove province istituite è assegnato un codice provincia nuovo e ai comuni che vi confluiscono, dopo essere stati collocati in ordine alfabetico, vengono assegnati i nuovi codici, concatenazione del nuovo codice di provincia e di un progressivo nell'ambito della stessa. Sono stati così formati gli elenchi dei comuni della provincia di Monza e della Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani che riportano sia i codici attualmente in uso e i corrispondenti codici utilizzati prima della costituzione delle tre nuove province.
Con Legge 9 dicembre 2009, n. 183, pubblicata su G.U. n. 293 del 17 dicembre 2009 è stato disposto il distacco dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d'Adda, Lentate sul Seveso e Roncello dalla Provincia di Milano e loro aggregazione alla Provincia di Monza e della Brianza. Pertanto, dal 1° gennaio 2010 sono validi e adottati i nuovi codici statistici dei cinque comuni ricompresi nella Provincia di Monza e della Brianza.
Nuovi codici dei comuni distaccati dalla Provincia di Pesaro e Urbino (Regione Marche) e aggregati alla provincia di Rimini (Regione Emilia-Romagna)
Con la Legge del 3 agosto 2009, n. 117 (G.U. n. 188 del 14 agosto 2009) è stata disposta l'aggregazione alla Provincia di Rimini dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello distaccati dalla Provincia di Pesaro e Urbino. In ausilio delle esigenze amministrative ed istituzionali degli utenti pubblici e privati, l'Istat rende noti i nuovi codici dei sette Comuni passati dalla provincia di Pesaro e Urbino (Regione Marche) alla provincia di Rimini (Regione Emilia-Romagna), contenuti in un apposito elenco in cui sono consultabili sia i codici attualmente in uso che i corrispondenti codici utilizzati prima della variazione.
I nuovi codici sono validi e adottati, con riferimento a tutte le rilevazioni statistiche ufficiali, a partire dal 1° gennaio 2010.
Variazioni amministrative e territoriali dei comuni dal 1991
Nel file sono riportate tutte le variazioni amministrative e territoriali che hanno riguardato i comuni italiani a partire dalla data del 1 gennaio 1991.
Le variazioni amministrative di un comune riguardano: 1. l'istituzione (CS), 2. la soppressione (ES); 3. il cambio di denominazione (CD); 4. il cambio di appartenenza alla provincia (AP), che avviene automaticamente e necessariamente al costituirsi di una nuova provincia, per i comuni che la compongono. Di norma il codice dei comuni della provincia cedente rimane invariato, ma la regola è stata disattesa nel caso della costituzione delle province di Oristano, Isernia e Pordenone, quando anche i comuni delle province cedenti di Cagliari, Campobasso e Udine sono stati rinumerati.
Le variazioni territoriali prevedono lo scambio di territorio tra due o più comuni. Si definiscono due relazioni: acquisizione di territorio (AQ); cessione di territorio (CE).
Nel file sono documentati, per anno, i comuni che hanno subito una variazione del tipo suddetto, riportando a seguire, dopo i dati identificativi del comune affetto da variazione: 1. codice e denominazione del comune associato nella variazione, se la variazione è del tipo CS, ES, AQ, CE; 2. codice nuovo del comune, se il tipo di variazione è AP; 3. nuova denominazione del comune, se il tipo di variazione è CD; 4. provvedimento legislativo e documento ove è pubblicato; 5. breve descrizione del contenuto del provvedimento.
A partire dal 30 giugno 2010 sono rese note anche le date di validità amministrativa dei nuovi assetti territoriali, dovuti a variazioni territoriali ed amministrative intervenute a partire dall'anno 2007. Tali informazioni sono divulgate in conformità di quanto trasmesso dal Ministero dell'Interno con nota del 29 marzo 2010.
Codici e denominazioni di ripartizioni geografiche, province e regioni
Viene fornita una tabella di associazione tra la ripartizione geografica, espressa su cinque modalità, e le Regioni e le Province di appartenenza. Vengono riportati codici e denominazioni di Regioni e Province insieme alla sigla della provincia.
All'interno della tabella vengono forniti anche i codici dei tre livelli della nomenclatura NUTS corrispondenti a ripartizioni territoriali, regioni e province utilizzati in ambito europeo, ad esclusione delle tre nuove province di Monza e della Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani."