L'edizione di lunedì 28 ottobre de "Il Sole 24 Ore" riporta alla luce la tanto dibattuta questione del riconoscimento della cittadinanza tramite lo iure sanguinis, argomento già oggetto di un importante seminario tenutosi gli scorsi 12 e 13 settembre presso l'Accademia ANUSCA di Castel San Pietro Terme.Le pagine dell'autorevole quotidiano danno ampia visibilità all'attuale situazione di uffici comunali, consolati e tribunali, quotidianamente in prima linea negli adempimenti di rilascio passaporti a soggetti - il più delle volte residenti all'estero - che tramite il "diritto di sangue" rivendicano il proprio status di cittadini italiani. A supporto della trattazione, Il Sole 24 Ore prende come riferimento l'importante indagine statistica realizzata da ANUSCA - in collaborazione con l'ISTAT - su oltre 5.000 Comuni italiani, che sono stati di vitale importanza nel fornire informazioni utili a dare uno spaccato ben preciso di un fenomeno che coinvolge in maniera pregnante il nostro paese con evidenti differenze a seconda delle aree geografiche. ANUSCA rinnova pertanto il ringraziamento a tutte le Amministrazioni che hanno deciso di dare il proprio contributo nel realizzare un progetto imponente e di enorme valenza per tutta la Pubblica Amministrazione, accendendo un faro sui numeri impressionanti di richieste di cittadinanza per iure sanguinis che ogni giorno devono essere processati dagli operatori demografici. Come sottolineato nell'articolo in allegato infatti, "la stessa indagine conoscitiva svolta dall'Anusca con il supporto dell'Istat è nata dalle sollecitazioni dei Comuni preoccupati dall'aumento delle procedure: dal 2021 al 2023, le pratiche trattate dai 5.019 Comuni che hanno risposto sono più che raddoppiate, passando dalle 23.569 del 2021 alle 49.815 del 2023, con 61.328 riconoscimenti di cittadinanza (in una pratica possono esserci più richieste di discendenti dallo stesso avo). Grazie allo iure sanguinis, nel 2023 la cittadinanza italiana è stata riconosciuta a 61.328 persone. Secondo l'Istat se si considerassero anche i dati degli enti locali che non hanno risposto si supererebbe quota 100mila: molti di più dei 26mila nuovi cittadini ius sanguinis transitati per le anagrafi italiane. Ci sono poi i riconoscimenti effettuati dai consolati italiani all'estero, dove le pratiche - spiegano dal ministero degli Esteri - sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi dieci anni: nel 2022 sono stati emessi 89.791 atti di cittadinanza, il 28% in più dei 70.073 del 2021, a loro volta in crescita del 54,8% rispetto al 2020. I riconoscimenti del 2023 potrebbero quindi anche essere più di 190mila, tanto che per mappare l'entità del fenomeno l'Istat avvierà dal prossimo anno una rilevazione obbligatoria presso tutti i Comuni". Il Sole 24 Ore riporta infine le parole del Presidente del Tribunale di Venezia Salvatore Laganà, già ospite del seminario ANUSCA di settembre, il quale ha ribadito le difficoltà della Regione Veneto - una delle più colpite dal fenomeno - nel gestire un numero di pratiche in materia di iure sanguinis tale da bloccare o ritardare l'attività del tribunale stesso, auspicando ad un possibile intervento con il fine di migliorare la situazione. Nel nuovo disegno di legge di Bilancio è infatti previsto l'aumento dei costi a carico dei richiedenti per via giudiziaria, con l'obiettivo quantomeno di ridurre l'impatto operativo su tribunali e addetti ai lavori: una materia complessa su cui ANUSCA tornerà in sede di 43° Convegno Nazionale, riprendendo i risultati dell'indagine per valutare insieme agli operatori gli impatti di una questione ormai di rilevanza nazionale. Leggi gli articoli completi de "Il Sole 24 Ore" nella Rassegna Stampa in allegato, oppure alle seguenti pagine web:
https://www.ilsole24ore.com/art/nuovi-cittadini-italiani-2023-accolte-190mila-richieste-diritto-sangue-AGjvKvi
https://www.ilsole24ore.com/art/cittadinanza-nuove-richieste-mettono-crisi-uffici-e-tribunali-AGd6ADj
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