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Il Garante per la protezione ha espresso parere favorevole allo schema del decreto del Ministero della Salute che istituisce la banca dati nazionale delle DAT (Disposizioni anticipate di trattamento), il cui obiettivo è quello di costituire un polo unico nazionale di tali dichiarazioni sempre aggiornato e consentire un accesso tempestivo alle DAT da parte del personale medico in caso di necessità. Nella anzidetta banca dati saranno raccolte, previo consenso della persona che si è avvalsa del testamento biologico tutte le copie delle dichiarazioni, i successivi aggiornamenti, nonché la nomina e la revoca dell'eventuale fiduciario, anche di coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale. A tali dati potranno accedere,  oltre al medico che ha in cura il paziente incapace di esprimere la propria volontà, anche il fiduciario se nominato.

Sarà compito degli Ufficiali di stato civile alimentare tale banca dati, oltre i notai e il responsabile dell'Unità organizzativa competente delle Regioni che abbiano predisposto il servizio, presso i quali sono depositati gli "originali" delle Dat.
Tali soggetti trasmetteranno copia della Dat alla banca dati nazionale mediante un modulo elettronico, le cui specifiche tecniche sono definite in un disciplinare allegato al decreto.

I dati contenuti nella banca nazionale dovranno essere conservati per 10 anni dalla data di decesso del dichiarante. Il Garante per la protezione dei dati ha chiesto al Ministero della salute di apportare alcune modifiche al testo del decreto per renderlo conforme alla normativa sulla privacy, in particolare, in attesa della realizzazione della banca dati nazionale, ha chiesto maggiori tutele per quanto riguarda le modalità di accesso alle Dat, da parte del medico o del fiduciario, e per la corretta individuazione dei soggetti, che in qualità di titolari del trattamento, sono legittimati a trasmettere le Dat alla banca dati.

Fonte: Garante privacy

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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