di Liliana Palmieri
Si è appena conclusa la settima edizione di EuroPA, una delle vetrine più prestigiose della pubblica amministrazione italiana e ancora una volta Anusca ha scelto di essere presente a questo importante appuntamento per riaffermare e valorizzare il ruolo degli operatori dei servizi demografici, sempre più coinvolti nel vorticoso processo che sta portando il nostro paese a vivere una stagione di profondi cambiamenti, culturali, sociali e soprattutto normativi.
Le numerose iniziative susseguitesi nelle tre intense giornate di lavori hanno toccato molteplici tematiche. Fra queste non potevano mancare quelle di maggiore attualità: le numerose novità in materia di cittadini stranieri, la nuova disciplina dei comunitari e relativi familiari, le prospettive di riforma della disciplina del cognome, destinate a segnare la fine di un'epoca, quella del predominio del cognome paterno, le problematiche connesse all'avvio a regime della CIE, l'ampio dibattito che sta accompagnando l'introduzione nel nostro paese dei DICO.
Tutti questi argomenti e altri ancora hanno letteralmente catturato l'attenzione degli addetti ai lavori, desiderosi di conoscere il nuovo che avanza, ma anche preoccupati dai nuovi e sempre più complessi compiti affidati da un legislatore molto attento ad avvicinare la pubblica amministrazione locale al cittadino, in attuazione di quel principio di sussidiarietà che oramai è un tratto caratterizzante l'azione amministrativa, ma spesso dimentico delle condizioni di estremo disagio in cui sempre più frequentemente i comuni italiani si trovano ad operare.
Questo stridente contrasto fra il trasferimento di ulteriori competenze ai comuni, ai servizi demografici in particolare, e la carenza ogni giorno più significativa di risorse umane ed economiche non può che richiedere una particolare attenzione da parte delle forze politiche. Se è vero, come è vero, che gli operatori dei servizi demografici, ufficiali d'anagrafe, di stato civile ed elettorali sono oramai i protagonisti principali di questo grande processo di riforma che sta interessando in maniera quasi trasversale la sfera dei diritti della persona, non potrà essere trascurata una attenta considerazione delle probabili criticità che rischiano di emergere in maniera clamorosa, compromettendo non solo quei risultati che si conquistano con l'esperienza e la professionalità maturata negli anni, ma anche il doveroso riconoscimento dei diritti ai cittadini.
Basti pensare alla radicale modifica nella gestione dei cittadini comunitari e dei relativi familiari; si è determinato in effetti un silenzioso trasferimento di competenze dalle Questure ai Comuni, che non si trovano più a gestire tali cittadini solo dal punto di vista anagrafico, ma sostanzialmente anche sotto il profilo della verifica delle condizioni legittimanti la libera circolazione e il soggiorno nel nostro Paese, assumendo dunque una funzione tradizionalmente riservata alle Questure.
D'altra parte, questo è il nostro futuro ed occorre affrontarlo con senso di responsabilità e con il fondamentale sostegno della Direzione Centrale dei Servizi Demografici. Infatti, in questa importante occasione non poteva mancare il Ministero dell'interno, coinvolto totalmente in questo processo di trasformazione e presente al fianco di Anusca per offrire agli operatori dei servizi demografici tutto l'apporto collaborativo indispensabile in una fase di transizione molto delicata. Il nuovo Direttore dei Servizi Demografici, Prefetto Annapaola Porzio ha portato una forte testimonianza dell'impegno del Viminale ed ha ascoltato con attenzione i numerosi interventi dei partecipanti che in una sala gremita hanno espresso al Prefetto Porzio tutte le preoccupazioni e le problematiche che ogni comune, dal più piccolo al più grande, incontra nel vissuto professionale quotidiano. D'altra parte, specie in questi ultimi anni, la collaborazione fra la Direzione Centrale dei Servizi Demografici e l'Anusca ha raggiunto livelli molto significativi a testimonianza della incondizionata e reciproca stima e fiducia dimostrata anche in occasione di EuroPA.
Il bilancio complessivo di questa settima edizione è altamente positivo. Ad arricchire il programma delle varie iniziative un intero pomeriggio dedicato ai quesiti, com'è oramai consuetudine di Anusca, in una sala ancora una volta affollata di colleghi attenti e desiderosi di trovare risposte alle numerose questioni sollevate, nonostante si fosse già alla conclusione della manifestazione.
Nell'ambito delle varie iniziative si è svolto anche il consiglio nazionale che è diventato anch'esso un appuntamento immancabile in ogni edizione di EuroPA, quale momento importante di confronto e di dibattito per conoscere anche gli aspetti meno evidenti della vita dell'associazione, ma altrettanto importanti poiché sono spesso il collante di un'attività intensa e instancabile, testimoniata anche dal numero quasi incredibile di iniziative già svoltesi nei primissimi mesi del 2007 o in fase di programmazione e realizzazione per le prossime settimane, per far fronte ad una richiesta di formazione inarrestabile, segno ancora una volta che l'impegno e la professionalità dell'Associazione sono riconosciuti in maniera tangibile.