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Il domicilio digitale dei cittadini

 

Il nuovo servizio Anusca offerto ai comuni associati, in collaborazione con InfoCert spa.

 
 
 
 

Un'idea di Anusca.


 

Negli anni 2002 e 2003 Anusca introdusse, prima in Italia, il concetto di domicilio virtuale del cittadino in collaborazione con una importante Certification Autority italiana. Questo progetto trovò applicazione in alcuni Comuni sperimentatori e consentì di offrire ai cittadini una casella di posta elettronica rilasciata in maniera univoca, perché collegata al codice fiscale del richiedente. Successivamente il Legislatore ha introdotto, prima, la casella elettronica certificata dello Stato, la CEC-PAC (oggi abrogata) e poi il domicilio digitale del cittadino, così come disciplinato dall'articolo 3 bis del codice dell'Amministrazione Digitale (decreto legislativo n. 82/2005), il domicilio digitale del cittadino è divenuto effettivo solo lo scorso luglio con la pubblicazione delle linee guida di AGID.

 
 

Cos'è il domicilio digitale del cittadino?


 

L'articolo 1 comma 1 n-ter) del CAD definisce il "domicilio digitale" come l'indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal regolamento (UE) 23 luglio 2014 n. 910 valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.

Di fatto, il domicilio digitale è una casella PEC (posta elettronica certificata) che garantisce la validità legale dell'invio e ricezione, al pari della tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno. Questa casella può essere utilizzata dal cittadino nei suoi rapporti privati ma da luglio 2023 può essere dichiarata anche alla pubblica amministrazione, eleggendola presso INAD.

 
 
 

Cos'è INAD?


 

È l'acronimo di Indice Nazionale dei Domicili digitali delle persone fisiche disciplinato dalle Linee guida AGID adottate con Determinazione dirigenziale n. 529/2021.

 
 

Come si elegge la propria casella PEC presso l'INAD?


 

Occorre autenticarsi con SPID o CIE sul sito web domiciliodigitale.gov.it, dichiarare la propria casella PEC e completare la procedura di conferma. Dopo qualche giorno, il domicilio digitale è attivo e pertanto il cittadino è identificato anche se inoltra la sua mail PEC alla Pubblica Amministrazione non occorrendo ad esempio allegare la scansione della carta d'identità o del documento di riconoscimento.

 
 

Cosa succede dopo?


 

La Pubblica Amministrazione, prima di inviare una raccomandata cartacea, ha l'onere di verificare che il cittadino sia dotato di una casella PEC eletta come domicilio digitale, ed inviare elettronicamente la comunicazione. Se si omette questo adempimento e si invia una comunicazione cartacea, questa rimane legalmente valida, ma si può incorrere in una possibile infrazione con segnalazione al Difensore Civico digitale presso l'Agenzia per l'Italia Digitale.

 
 

Quale vantaggio ha il Comune se i cittadini sono dotati di una casella PEC eletta come domicilio digitale?


 
  • Velocità nell'inoltro delle comunicazioni aventi valore legale senza coinvolgere altri uffici comunali quali ufficio Notifiche, Spedizioni, Polizia locale.
 
  • Economicità: dal sito ufficiale di Poste Italiane (www.poste.it) una raccomandata cartacea tradizionale standard oggi è quotata a partire da € 5,80, mentre la Raccomandata con Ricevuta di Ritorno 1 (che garantisce la consegna in tempi veloci entro 3 giorni), € 7,60, mentre quella con la prova di consegna € 11,35.
 
 
 

La proposta Anusca - InfoCert per i comuni associati


 

Se il Comune vuole promuovere nei cittadini l'adozione del domicilio digitale può semplicemente avviare una campagna di comunicazione, informando come si elegge la propria casella PEC su INAD, indirizzando i cittadini al sito web ufficiale.

 
 
 
 
 
 
Il cittadino è interessato ma non ha una casella PEC?

 

Anusca, in collaborazione con Infocert Spa, offre a 200 Comuni italiani iscritti all'Associazione l'opportunità di fornire gratuitamente ai propri cittadini per un anno la casella PEC.

 
 
La casella PEC personale per ogni persona fisica

 

avrà il dominio @domiciliodigitale.legalmail.it

 

avrà ricezione illimitata e 5 invii gratuiti (successivi invii disponibili a pacchetti su infocert.it)

 

avrà uno spazio pari a 1 GB

 

potrà contare sull'assistenza gratuita su help.infocert.it

 

Dopo il primo anno di operatività della casella, offerto dal Comune, il cittadino potrà procedere direttamente al rinnovo. Il cittadino titolare della casella riceverà un messaggio di scadenza e potrà procedere autonomamente ad acquistare su e-commerce Infocert il rinnovo al prezzo di € 7,20 iva inclusa (ricezione illimitata con 5 invii inclusi).

 
 
I Comuni interessati a questa opportunità possono contare su un prezzo all'attivazione pari a € 1,00 IVA inclusa per il primo anno a casella.

 

I Comuni dovranno acquistare da Anusca lotti di 500 caselle PEC che potranno offrire gratuitamente ai propri cittadini. I Comuni che attiveranno il servizio avranno a disposizione un servizio di tutoring da parte del personale Anusca per formare gli operatori comunali sull'utilizzo della dashboard dedicata all'attivazione delle caselle PEC dei cittadini.

 
 
Come attivare il servizio?

 

Il servizio può essere acquistato da Anusca s.r.l. (C.F. e P.IVA 01897431209) tramite MEPA con TRATTATIVA DIRETTA che dovrà avere come oggetto "Supporto specialistico - acquisto caselle PEC - domicilio digitale per i cittadini", fermo restando l'obbligo di acquisto di almeno un lotto da 500 caselle PEC. Una volta avvenuta la stipula, il Comune invierà ad Anusca la determina di impegno alla casella segreteria@anusca.it.

Il Comune dovrà altresì comunicare il nominativo del referente individuato per seguire formazione da parte del personale Anusca, il quale, a sua volta, avrà cura di trasmettere le informazioni agli operatori incaricati di attivarle caselle. Successivamente il personale Anusca contatterà il referente individuato dal Comune per fissare la sessione di formazione. La fatturazione al Comune avverrà una volta conclusa la formazione per l'importo impegnato e oggetto della stipula. 


Nell'anno di vigenza del servizio, ai fini del trattamento dei dati personali, InfoCert sarà titolare del trattamento dati e nominerà Anusca responsabile del trattamento; il Comune sarà subresponsabile del trattamento. Trascorso l'anno dall'attivazione del servizio, l'eventuale rapporto contrattuale attivato dal cittadino sarà gestito direttamente da InfoCert e la dashboard non sarà più accessibile.

 
 
Informazioni ai sensi dell'art. 13 del Regolamento UE 2016/679 sul trattamento dei dati personali.

 
 
 
 
 
 
 

 
 

Ti servono maggiori info? Contattaci!

Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria Anusca.

- segreteria@anusca.it
- 051 944 268