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elettorale

Da Anusca Flash una notizia di grande interesse per gli operatori degli uffici elettorali:
Sostanzialmente accolte le proposte di Anusca
di Umberto Coassin e Sergio Santi
L'art. 2 comma 30. della Legge Finanziaria 2008, definitivamente approvata dal Senato lo scorso venerdì 21 dicembre, stabilisce che: "le funzioni della commissione elettorale comunale previste dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223, in materia di tenuta e revisione delle liste elettorali, sono attribuite al responsabile dell'ufficio elettorale comunale, salvo quanto disposto dagli articoli 12, 13 e 14 del medesimo testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 1967, e successive modificazioni. L'incarico di componente delle commissioni elettorali comunali e delle commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali è gratuito, ad eccezione delle spese di viaggio effettivamente sostenute. In tutte le leggi o decreti aventi ad oggetto la materia elettorale, ad eccezione degli articoli 3, 4, 5 e 6 della legge 8 marzo 1989, n. 95, e successive modificazioni, ogni riferimento alla commissione elettorale comunale deve intendersi effettuato al responsabile dell'ufficio elettorale comunale".
Riteniamo di interpretare il pensiero della generalità dei colleghi se esprimiamo una grandissima soddisfazione nel vedere che le proposte e le sollecitazioni di Anusca hanno trovato finalmente la soluzione auspicata.
Avevamo infatti sostenuto per anni, fin dal Convegno nazionale di Lignano Sabbiadoro, nel 1996, che il superamento della Commissione elettorale comunale, con il trasferimento delle sue funzioni all'Ufficiale elettorale, rappresentava una necessità, per ragioni di semplificazione, di economia ed anche di moralizzazione.
I fatti ci hanno dato ragione: è innegabile che l'introduzione della figura dell'Ufficiale elettorale, anche se limitata ai comuni al di sotto dei 15.000 abitanti, ha determinato un significativo recupero di efficienza e consistenti risparmi.
Ora, dopo l'infelice parentesi della legge 270, che aveva riesumate le Commissioni nei comuni minori, è stato finalmente compiuto il passo decisivo, con una soluzione che corrisponde, nella sostanza, alla tesi esposta da ANUSCA al Convegno nazionale di Merano 2005: la Commissione elettorale comunale è diventata una Commissione ad hoc, in analogia a quanto già avviene per l'Albo dei giudici popolari, con i soli compiti relativi alla tenuta e all'aggiornamento dell'Albo ed alle nomine degli scrutatori in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie, mentre la tenuta e la revisione delle liste elettorali sono affidate ope legis al Responsabile dell'Ufficio elettorale, senza necessità di delega da parte del Sindaco e senza distinzioni tra i comuni.
Dove l'Ufficio elettorale non è costituito in forma autonoma e quindi non esiste già una figura di "Responsabile" si porrà il problema dell'individuazione, da parte del Sindaco, del dipendente al quale affidare questi delicatissimi compiti o, meglio, dell'attribuzione esplicita e formale della responsabilità a chi di fatto li svolge già, seppure nell'ombra.
Su tutto questo dovremo certamente tornare in modo più approfondito, in particolare dopo che il Ministero dell'Interno avrà emanato le proprie direttive, ma vogliamo qui riaffermare un principio per noi irrinunciabile:
deve esserci piena corrispondenza tra le funzioni e le responsabilità assegnate, il loro effettivo esercizio ed il riconoscimento formale e concreto dell'attività svolta da ciascuno.

Da ultimo, un'osservazione sulla decisione di rendere gratuito l'incarico di componente delle Commissioni elettorali:
non avendo più alcuna competenza sulla tenuta del corpo elettorale, la Commissione comunale terrà, in un anno, pochissime sedute (una per aggiornare l'albo degli scrutatori ed una per le nomine in occasione di ogni consultazione); il risparmio sarebbe stato già per questo molto consistente, ma il fatto che la funzione debba essere svolta gratuitamente risolve alla radice, molto opportunamente, il ben noto problema della "giungla" dei gettoni di presenza da corrispondere ai consiglieri comunali che la compongono;
diversa è la situazione che si prospetta per le Commissioni e Sottocommissioni circondariali: come abbiamo già osservato al Convegno di Salsomaggiore, un intervento volto a limitare il numero delle sedute (e quindi delle relative spese) era divenuto certamente necessario, almeno in alcune realtà, ma è da prevedere che l'azzeramento dei compensi potrà causare difficoltà, anche serie, nel funzionamento delle Commissioni stesse.