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anagrafe

Dal sito del quotidiano Italia Oggi si riporta la news su:"Certificati anagrafici sul viale del tramonto.
Grazie allo scambio dati obbligatorio tra le pubbliche amministrazioni. Quello dei data base che non dialogano tra loro, costringendo i cittadini a file estenuanti per comunicare agli uffici informazioni che dovrebbero già essere in loro possesso, è un problema atavico della burocrazia italiana. Un problema con cui tutti gli ultimi governi (da Berlusconi a Monti) hanno dovuto fare i conti anche se con scarsi successi. Ora, grazie a un emendamento del Movimento 5 Stelle, nel decreto p.a. approvato venerdì scorso in commissione alla camera e ora all'esame dell'aula, ha trovato posto un principio tanto semplice quanto dirompente nell'impatto sulla vita di tutti i giorni: tutte le pubbliche amministrazioni (ministeri, enti locali, enti pubblici, università, enti del Servizio sanitario nazionale) «non possono richiedere al cittadino informazioni e dati già presenti all'interno dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente». Si tratta del mega date base anagrafico in cui a partire dal 2015 dovranno confluire le anagrafi comunali, il cui fallimento è stato certificato da anni di mal funzionamento del sistema Ina-Saia. L'Ina (Indice nazionale delle anagrafi) a cui i comuni accedevano attraverso il Saia (Sistema di accesso e interscambio anagrafico) avrebbe dovuto garantire la cosiddetta «circolarità anagrafica», che poi altro non è se non un principio di buon senso che può essere così riassunto: l'invio di una comunicazione di variazione anagrafica a un ente connesso al sistema vale per tutti gli altri. Tuttavia, a giudicare dai tanti disguidi lamentati dagli utenti, la rete delle anagrafi locali ha bloccato, più che agevolato, lo scambio di informazioni tra gli uffici pubblici, spesso in tilt anche solo per un cambio di indirizzo."

 
 
 
 
 
Valentini Alessio.