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Si riporta la new del 1/10/2007 pubblicato sul sito del Ministero dell'Interno che si riporta integralmente:" La Ue per la rilevazione dei dati biometrici alle frontiere: per gli imbarchi e per identificare gli 'overstayers' Lo ha annunciato Amato dal GAI di Lisbona. Il 12 ottobre in Consiglio dei ministri il 'pacchetto sulla sicurezza' L'applicazione di nuove tecnologie di rilevamento dei dati biometrici consentirebbe di far viaggiare senza gli attuali intralci i passeggeri e di intercettare gli 'overstayers', prendendo le impronte digitali alle frontiere esterne a chiunque entra. La necessità del loro impiego in ambito europeo è stata sostenuta dal ministro dell'Interno Amato oggi a Lisbona, dove ha preso parte ai lavori del GAI, il meeting informale dei ministri di Giustizia e degli Affari Interni dell'Unione. L'Unione Europea, ha riferito Amato, lavora nella direzione di "recuperare attraverso le tecnologie la possibilità di far viaggiare rapidamente e senza tutti gli attuali intralci i passeggeri affidabili" e l'idea, ha detto Amato, "comincia a farsi strada anche in alcuni aeroporti italiani: fornire i propri dati, in maniera di poter così avere un canale veloce di ingresso al gate e al proprio aereo". "Del resto - ha spiegato - il clima psicologico ormai è adattissimo: abbiamo reso talmente impossibile la vita alle persone normali che vanno in aeroporto che saranno pronti a darci anche più dati di quelli che sono utili pur di avere la vita un po' più facile". Si tratterebbe di estendere a tutta Europa il programma già in attuazione all'aeroporto di Heathrow, in cui è stato inserito - ha citato ad esempio Amato - anche il vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini, e che prevede la rilevazione dell'impronta dell'iride. Coloro che sono inseriti nel programma "non hanno bisogno di essere controllati perchè si sa che sono passeggeri non pericolosi". Fra le altre misure prese in esame dall'Ue, che coniugano tecnologia della biometria e sicurezza, Amato ha indicato anche la possibilità di intercettare gli "overstayers" prendendo le impronte digitali alle frontiere esterne a chiunque entra, qualora non abbiano passaporti biometrici emessi dai paesi di provenienza. "Per noi - ha detto il ministro - è importantissimo, perchè l'overstayer è il grosso della clandestinità e noi spesso lo troviamo senza documenti. Se abbiamo le impronte digitali riusciamo a ricostruire chi è". Per combattere il moderno terrorismo, ha spiegato inoltre Amato, "dobbiamo creare il reato di cospirazione terroristica". Occorre tenere presente, infatti, che il terrorismo "non ha più la struttura e l'organizzazione di quello degli anni '70, con gerarchie e organizzazioni stabili: sempre più si tratta di coordinamenti operativi tra più persone, che si realizza in buona parte attraverso Internet". Tali pratiche, secondo il ministro, sono maturate "usando come modello quello delle imprese, che non creano associazioni per fissare prezzi o 'fare cartello', ma creano un illecito attraverso pratiche concertative, una vera e propria conspirancy. E allora il modello di reato da creare è quello di cospirazione terroristica: ciò che ha fatto l'antitrust per contrastare l'illecito delle imprese noi dobbiamo farlo contro il terrorismo". La riunione di Lisbona, ha commentato Amato, è stata molto utile e positiva. Sono state prese seriamente in considerazione alcune proposte da noi avanzate, proposte che nascono dalla constatazione che - ha osservato ancora Amato - "stiamo combattendo contro un network e quindi anche noi dobbiamo essere un network" e in Europa, vi è la necessità di avere modelli di reato il più possibili simili fra i vari paesi e di "strumenti nazionali di lotta e prevenzione del terrorismo che devono essere il più possibili simili e coordinati tra loro". "Salvo incidenti o imprevisti", ha annunciato Amato a margine dell'incontro di Lisbona, il 'pacchetto sicurezza" sarà presentato al prossimo Consiglio dei ministri convocato per il 12 ottobre. I prefetti potranno espellere per ragioni di sicurezza pubblica anche i cittadini comunitari e non solo i non comunitari. Nel documento, infatti, Amato presenterà la sua proposta di attribuzione ai prefetti del potere, che oggi ha solo il ministro. Il prefetto, ha puntualizzato il ministro, "potrà intervenire soltanto nei casi che riguardano la sicurezza pubblica, non in quelli che riguardano l'ordine pubblico o la sicurezza dello stato" e soltanto nei riguardi di persone che "si sono rivelate pericolose per altri cittadini, italiani e non". Ma, ha sottolineato Amato, dovrà "esserci una legge", perchè "è stata una legge a dare al ministro il potere d'espulsione e quindi dovrà essere una legge a consentire lo 'spacchettamento', lo spostamento parziale del potere di espulsione dal ministro al prefetto". Il provvedimento non è un piano "anti-rumeni" anzi, tiene a precisare il ministro, "sono proprio i rumeni onesti i primi a chiedere a me di fare qualcosa per liberarli dall'incubo di una criminalità del loro Paese e del giudizio negativo nel quale finiscono per essere ingiustamente coinvolti". "Diversi - ha riferito il ministro - sono i punti qualificanti del piano. Non tutti saranno cambiamenti di legge, alcune saranno azioni legate alle risorse acquisite con la Finanziaria".